Secondo ricerche recenti, i bambini che camminano a piedi scalzi sin da piccoli hanno uno sviluppo motorio migliore e più precoce, e diventano più bravi nel salto e nel bilanciamento corporeo rispetto a chi indossa sempre le scarpe.
Cosa comporta camminare scalzi?
Il piede è l’organo propriocettivo per eccellenza. La sua rappresentazione corticale nella parte sensitiva del cervello è più estesa di quella della mano stessa; questo significa che per imparare a fare il suo mestiere, ovvero sorreggerci, il piede deve interagire con l’ambiente attraverso l’esperienza e la ricezione di stimoli sensoriali.
Camminare sui terreni propriocettivi, come l’erba, la terra e la sabbia, ovvero tutti quei terreni che hanno delle asperità, sono cedevoli, e pertanto mettono in difficoltà il piede, serve come momento di sviluppo corretto del piede, poiché potenzia i muscoli della gamba, che sono perlopiù cavizzanti, ovvero muscoli che favoriscono, attraverso inserzioni tendinee, il corretto sviluppo del piede. In questi terreni, così come in casa, il consiglio è di lasciare, quando possibile, il bambino con i piedi scalzi, sempre considerando il fatto che la calzatura è da loro percepita come una forzatura, e non è sempre indispensabile costringerli a indossarla.
Perché è un sollievo per i bambini
Infatti, la prima parte del corpo con cui i bambini appena nati provano a comprendere il mondo e le sue parti, sono proprio i piedi; amano indirizzarli verso la mamma e il papà, per farseli toccare e per vivere le loro prime esperienze di contatto.
Quando sono un po’ più grandi, si tolgono le scarpe perché stare scalzi risulta per loro più naturale. Il piede nudo, da una parte, regala ai bambini un senso di libertà dalla costrizione di una calzatura – pantofola o scarpa che sia – mentre dall’altra garantisce quel contatto con l’ambiente che li circonda che ne facilita l’esplorazione e la conoscenza.
Il dilemma se lasciare i bambini scorrazzare scalzi oppure no affligge da sempre i genitori, che da un lato vorrebbero permettere ai propri figli di essere liberi di muoversi come preferiscono, come detta il loro istinto e le loro propensioni naturali, ma dall’altro lato hanno paura che si feriscano con qualcosa di tagliente, andando incontro a infezioni e problematiche che in alcuni casi possono diventare anche molto serie.
Una nuova ricerca, in particolare, ha provato a dissipare i dubbi degli adulti e ha sottolineato l’importanza dell’esercizio a piedi nudi per lo sviluppo motorio man mano che i bambini crescono e maturano. Lo studio, effettuato dall’Università di Jena, in Germania, e pubblicata su Frontiers in Pediatrics, evidenzia che se lasciati più spesso scalzi, i piccoli sono notevolmente migliori nel salto e nel bilanciamento rispetto ai bambini che invece più di frequente indossano le scarpe.
Perché i bambini devono camminare scalzi?
Sebbene in passato sia stato attribuito alle calzature un ruolo nel corretto sviluppo motorio del bambino, la verità è che sarebbe meglio, già dai primi passi, che i bambini camminino più possibile scalzi, nel maggior numero di luoghi possibile.
Infatti, è scientificamente provato che gli esseri umani non necessitano di calzature per poter camminare, ma piuttosto per proteggere i piedi da eventuali traumatismi. Quindi, soprattutto quando il bambino è più piccolo, camminare scalzi aumenta la loro sensibilità, la percezione del suolo e lo sviluppo dell’equilibrio.
È, pertanto, consigliabile lasciare i bambini quanto più possibile scalzi e, se il pavimento dovesse essere scivoloso, si possono utilizzare calze antiscivolo al fine di limitare il rischio di cadute. Nella scelta di calzature per il gioco all’aperto, è bene scegliere scarpe leggere e flessibili, che riducano al minimo l’ingombro e l’impaccio e garantiscano la massima sensibilità e libertà di movimento.