I cartoni animati per la prima infanzia possono rivelarsi uno strumento di arricchimento e crescita per i bambini, a patto che questi ultimi non vengano lasciati da soli davanti allo schermo, e a patto di limitare il tempo trascorso a guardarli e di accompagnarli sempre nella visione. Infatti, è importante sottolineare che la fruizione dei cartoni animati (e in generale l’uso degli schermi, non solo televisivi, ma anche di tablet e cellulari) da parte dei bambini non dovrebbe mai avvenire in “isolamento”, e che non andrebbero delegate ai dispositivi tecnologici quelle funzioni che invece spettano all’adulto.
Ci sono alcuni cartoni animati educativi?
Secondo alcuni studi, l’osservazione di certi cartoni animati, ovvero quelli con struttura narrativa, che non si limitano a sequenze di azione, da parte dei bambini è in grado di determinare lo sviluppo di abilità narrative e la formazione di valori e controvalori importanti, e il tutto attraverso i loro contenuti di fantasia preferiti. Secondo studi recenti, al giorno d’oggi, il vero problema che affligge la nuova generazione è costituito dai personaggi più aggressivi e dalle mentalità negative rappresentate, che ostacolerebbero anche l’apprendimento dei giusti comportamenti da parte dei più piccoli; di conseguenza, l’aggressività nella mente dei bambini diminuisce a breve termine quando i cartoni animati sono positivi e ha anche il potenziale per essere modificata a lungo termine. In generale, le potenzialità educative dei cartoni animati sono legate a quattro caratteristiche, ciascuna delle quali sarà ancora più significativa con un adulto che accompagna e spiega la visione:
- il ricorso alle immagini, che può rendere semplici anche storie che per un bambino piccolo sarebbero complesse;
- la capacità di rappresentare le emozioni e di riflettere su di esse, offrendo così una palestra emotiva;
- la forza identificativa e di rispecchiamento nei personaggi delle storie, con la possibilità di sperimentare situazioni nuove;
- l’arricchimento linguistico, che riguarda tanto la madrelingua quanto l’eventuale seconda lingua, a patto che l’esperienza dello schermo non sostituisca quelle più tradizionali come la lettura dei libri o l’ascolto di narrazioni.
Ad ogni modo, è possibile rendere un qualsiasi cartone animato realmente educativo evitando di considerare la visione come il fine in sé, ma cercando di trasformarla in uno stimolo iniziale, un “pre-testo” da cui avviare nuove attività, come disegnare qualche particolare che hanno colpito il bambino, immaginare un finale alternativo, oppure realizzare un’attività manuale collegata all’episodio (che magari coinvolga i cinque sensi).
Quanto tempo lasciare il bambino a guardare i cartoni
Ad oggi, è chiaro che la visione prolungata della televisione, in generale, faccia male. Quando i bambini così come gli adulti si siedono a guardare la televisione, nella maggior parte dei casi, diventa la visione passiva di uno scorrere di immagini e suoni che assorbono totalmente il nostro tempo e la nostra attenzione.
I bambini poi, soprattutto i più piccoli, hanno un cervello immaturo e un’attenzione ancora poco allenata: questo li porta a subire passivamente quel bombardamento di stimoli senza alcuna preparazione mentale e fisica e senza nessuna capacità di discernere cosa è buono e cosa non lo è. Dunque, guardare i cartoni animanti è una pratica quotidiana e potenzialmente anche educativa, se affrontata nel modo giusto, ma allo stesso tempo una fruizione eccessiva o mal gestita della visione potrebbe diventare un problema nel medio-lungo periodo.
Alcuni consigli
Ai bambini sotto i 3 anni sarebbe meglio non far vedere la televisione; oltre i 3 anni, si può iniziare a introdurre una manciata di minuti di cartoni animati al giorno. È consigliabile anche evitare di far guardare i cartoni animati ai bambini prima di andare a dormire: la televisione, così come ogni altro schermo, dovrebbero essere spenti almeno 2 ore prima di andare a letto per evitare di causare disturbi del sonno al piccolino (consiglio valido anche per gli adulti). Inoltre, è bene evitare di guardare la televisione durante il pasto: in questo modo l’attenzione del bambino sarà focalizzata sul pasto e sulla condivisione con tutti i membri della famiglia, scongiurando eventuali futuri disturbi alimentari.