“È mio!” Impariamo a gestire la fase possessiva dei bambini

Quante volte avrete sentito un bambino pronunciare l’espressione: “è mio! È mio!”.

Tra il secondo e il terzo anno, i bambini sono soliti attraversare questa fase di possessività, durante la quale diventano estremamente gelosi e possessivi verso i propri giochi, oggetti e persino animali o persone.
Sebbene sia una cosa totalmente naturale e comprensibile, talvolta questo comportamento possessivo diventa eccessivo, manifestandosi in veri e propri capricci e urla verso tutti coloro che provano a toccare, o anche solo avvicinarsi, alle proprie cose.

Vediamo quindi come affrontare adeguatamente questa tipica fase dei bambini.

Bambini possessivi, comprendiamo il perché!

Molto spesso, l’eccessiva possessività dei bambini può risultare fastidiosa e destare qualche preoccupazione. Non preoccupatevi, è una fase assolutamente normale, un bimbo possessivo non diventerà necessariamente egoista o materialista!
I bambini, nei primi anni di vita, non hanno ancora un senso della condivisione vero e proprio, qualsiasi oggetto o giocattolo che li circonda diventa uno strumento tramite cui affermare se stessi, per questo motivo sono tanto possessivi verso questi oggetti, hanno per loro un valore assoluto e nessuno può quindi permettersi di toccarli e farli propri.
La frase: “è mio”, è molto semplice ed esprime un concetto chiaro e preciso, motivo per cui è una delle prime frasi che i bimbi imparano a pronunciare. Bisogna quindi comprendere che tutto questo è il risultato di un processo di crescita e sviluppo del
bambino: è positivo il fatto che il proprio bambino stia iniziando a sviluppare il concetto di proprietà e di consapevolezza di se stesso!

Gestire adeguatamente questa fase

Per gestire al meglio la fase possessiva dei bambini, il segreto è solo uno: tanta pazienza!
Innanzitutto non dovete adottare un atteggiamento severo e risoluto, il fatto che il bimbo sia possessivo non significa che diventerà egoista, cinico o materialista, è una cosa totalmente normale.
Spetta quindi a mamma e papà insegnargli cosa è giusto e cosa è sbagliato, nonché il senso e la soddisfazione di condividere ed essere solidali. Per questo motivo i genitori, prima di tutti gli altri, devono dare il buon esempio ai bambini.

Cercate di scambiarvi in maniera spontanea oggetti “personali” e fate notare questi gesti ai bambini, senza essere però troppo insistenti!
Se anche la mamma o il papà sono troppo possessivi delle loro cose, i bimbi non potranno che esserlo di conseguenza; è importante quindi condividere e trasmettere loro un un giusto senso del possesso.
Sicuramente vi sarà capitato che il vostro bambino, giocando con i sui coetanei, abbia iniziato a pronunciare la fatidica espressione: “è mio! È mio!”, non permettendo quindi agli altri bimbi di toccare o prendere i suoi giocattoli. Anche in queste situazioni cercate di mantenere la calma, non iniziate a rimproverare il bimbo, è poco efficace! Provate piuttosto a fargli comprendere che condividendo i propri giochi con gli amichetti, sarà ancora più divertente ed entusiasmante giocare insieme.

Ecco quindi che diventa importante inserire il bambino in dei gruppi di gioco il più a lungo possibile, senza costringerlo per forza a condividere i propri giochi, è l’occasione anzi per insegnargli anche il senso della contrattazione: prestare un giocattolo per utilizzarne un altro, facendogli comprendere che per ricevere qualcosa, bisogna anche saper donare qualcos’altro.