Neonato al mare: alcuni consigli su come organizzarsi

neonato che gioca al mare

Con l’estate alle porte e il caldo incombente, è naturale per molti genitori chiedersi se e in che modo attrezzarsi per portare in spiaggia o in piscina, il proprio bebè.

E per far sì che ciò avvenga in sicurezza e serenità, è necessario seguire alcune regole e consigli sul da farsi, come gli oggetti indispensabili da portare con sé, e i momenti più adatti per far vivere ai nostri piccoli il mare e il caldo nel modo più giusto. Ma veniamo a noi.

Quando si può portare al mare un neonato?

La prima domanda che sorge spontanea quando parliamo di mare e neonati innanzitutto è: “Portarli al mare si può?”
Ebbene si, certamente si può, ma bisogna fare attenzione ai momenti della giornata in cui portarli in spiaggia con noi, infatti i pediatri raccomandano come ideali momenti quali il mattino presto, o in alternativa, il tardo pomeriggio.

Momenti in cui, quindi, i raggi del sole risultano essere meno cocenti, scongiurando colpi di calore, scottature e ustioni indesiderate per i nostri pargoletti, comunque preferendo tenerli sotto all’ombrellone, evitando l’esposizione diretta al sole.
Davvero è fondamentale evitare le ore più centrali della giornata, perché oltre a scottature ed ustioni, sottoponiamo i nostri bambini al rischio di veri e propri colpi di calore, che in alcuni casi possono causare anche febbre.

Rispettando questi piccoli accorgimenti, però, portare al mare i neonati ha molti lati positivi, come la funzione di “aerosol” tutta naturale che l’aria di mare svolge da sempre, soprattutto verso la riva, in quanto, contenendo iodio, cloruro di sodio e calcio, facilita il normale funzionamento della tiroide e rafforza il sistema immunitario.

Per quanto riguarda invece l’età più adatta, prima del compimento dei 6 mesi è sconsigliato portare i neonati in spiaggia, e soprattutto fargli fare il bagnetto, perché se è vero che i neonati siano predisposti a “nuotare” o comunque stare a galla (retaggio della loro immersione lunga 9 mesi nel liquido amniotico), è anche vero che la temperatura dell’acqua in cui sono immersi non debba in alcun modo risultare fredda per loro, quindi occorre far attenzione anche a questo!

Ed è importante ricordare anche che l’acqua salata e la salsedine potrebbero risultare irritanti o causare disidratazione cutanea o dermatiti, a causa dell’estrema delicatezza della pelle dei neonati, quindi prima dei 6 mesi, è appunto sconsigliato portarli in spiaggia.

Come vestire un neonato per il mare?

Essendo la termoregolazione nei neonati ancora non completamente sviluppata, è bene innanzitutto non coprirli troppo per evitare che sudino più del dovuto, ma metter loro un costumino sopra al pannolino ed un cappellino per proteggerli dai raggi ultravioletti del sole, che ricordiamo filtrino anche attraverso l’ombrellone.

Poi prima dell’arrivo in spiaggia, occorre fargli indossare dei vestiti leggeri e preferibilmente chiari, come ad esempio tutine, o completini a maniche corte e pantaloncini, pagliaccetti o salopette, meglio se in cotone o lino, poiché traspiranti e freschi.
Importantissima anche la protezione solare, più alta possibile, data l’estrema delicatezza della loro pelle, anche se non direttamente esposti al sole.

Inoltre, per quanto assurdo possa sembrare, è bene portarsi dietro anche un piccolo cardigan in cotone e calzini leggeri, per proteggere il nostro neonato da improvvisi colpi di vento, che possono farlo raffreddare in men che non si dica.

Quando può fare il bagno in piscina un neonato?

Come anche al mare, è importante avvicinare i nostri piccoli all’acqua gradualmente, magari facendo loro scoprire l’acqua immergendo prima i piedini, e vedere come reagiscono a contatto con l’acqua (meglio se non troppo fredda in ogni caso), o bagnando loro le manine per scongiurare la paura per l’acqua stessa, questa sconosciuta!

Fondamentale è poi restare a riva in spiaggia, come sul bordo piscina, in punti in cui toccate bene, per evitare che il piccolo ingerisca acqua, tenendolo sempre saldamente e magari rivolgendolo verso di voi, in modo da tenere sotto controllo la situazione al meglio.
Tenete sempre d’occhio le sue reazioni, e se notate fastidio o paura, portate il piccolo fuori dall’acqua immediatamente, per non farlo spaventare.

Può essere utile inoltre facilitare l’avvicinamento all’acqua, prima di portare i nostri neonati in piscina o al mare, facendoli giocare in una piccola piscinetta gonfiabile, in cui venire a contatto con l’acqua, ma in modo meno traumatico e più controllato.

Per quanto riguarda più propriamente la questione piscina, molti esperti consigliano anche corsi in acqua, che possono portare notevoli benefici sulla vita dei nostri piccoli.

Infatti, l’immersione ricorda loro la sensazione provata nel liquido amniotico, l’acqua esercita una sorta di vero e proprio massaggio, ed il movimento induce alla produzione di endorfine, che migliorano quindi l’umore, e di conseguenza anche il sonno!

Importante quindi scegliere strutture adeguate, che organizzino corsi del genere o che comunque siano fornite di vasche per i più piccoli, e di spazi dedicati in cui poterli sciacquare dopo il bagnetto, cambiare ed eventualmente allattare, in modo da rendere l’esperienza il più confortevole e piacevole possibile!