Socializzazione dei bambini: quali sono i giochi per invogliarli

Stringere legami, fare amicizia, costruire relazioni affettive: socializzare è qualcosa che chiunque fa sin da piccolo, acquisendo in questo modo consapevolezza della propria identità non solo rispetto agli altri, ma anche interiormente, definendo il proprio spazio nel mondo ed entrando in contatto con quello altrui, imparando oltretutto l’importanza delle norme sociali.

La socializzazione è dunque un processo inevitabile, graduale e diverso da persona a persona e ha inizio quando si è bambini: scopriamo insieme qualcosa di più a riguardo, gli eventuali disturbi e i giochi utili a facilitare tale attività!

L’importanza della socializzazione per i bambini

Nei primi anni, la famiglia rappresenta l’unica forma di società con cui il bambino entra in contatto e funge un ruolo fondamentale per le sue capacità di socializzazione. È in questo momento che impara a comprendere le prime regole che governano la vita sociale e il significato dei ruoli ricoperti dalle persone che lo circondano. Ma è soltanto con la scuola che il bambino inizia a socializzare con estranei e, dunque, a capire per conto proprio quali siano le regole della socializzazione. È in questa fase, quindi dai 3 anni in poi, che riconosce la forza di certe emozioni (come felicità, paura, confusione, invidia e curiosità) e assimila l’importanza dello stringere amicizie con i coetanei che, proprio come lui, stanno attraversando le stesse dinamiche.

Il rapporto con i coetanei fa rivalutare ai bambini le relazioni con gli adulti, attribuendo un ulteriore importanza alle regole e ai consigli che derivano dalle figure autorevoli ma, allo stesso tempo, sviluppando i primi sintomi di ribellione e sofferenza, utili a loro volta per definire i limiti dell’inserimento sociale. Anche i mass media, seppur in forma minore, costituiscono un’influenza sociale: è importante dunque controllare gli input che arrivano al bambino istruendolo sui valori importanti e facendogli capire quali sono i comportamenti da mantenere o, al contrario, da evitare.

I giochi di socializzazione per bambini

Il gioco svolge un ruolo fondamentale nel processo di socializzazione e di sviluppo della personalità: si tratta infatti di un’opportunità attraverso la quale i bambini assimilano esperienze e conoscenze, sia cognitive che comportamentali, derivanti dall’osservazione degli altri e dal sapersi porre in modo adeguato rispetto al contesto circostante. Questo avviene già a partire dalla scuola dell’infanzia, proseguendo poi durante il periodo scolastico: proprio in tale ambiente, i bambini entrano in contatto gli uni con gli altri, solidificano il concetto di “amicizia” e vengono a conoscenza di una nuova figura autorevole al di fuori dei propri famigliari, quella degli insegnanti.

Ecco dunque che il gioco diventa il mezzo più utile in assoluto per socializzare: sono consigliati, a tal proposito, i giochi all’aria aperta (che prevedono spazi ampi, dove i bambini possono esprimersi liberamente ma interagire con gli altri allo stesso tempo, sviluppando quella tendenza al gruppo che favorisce la nascita di relazioni, sia positive che negative, entrambe utili all’arricchimento personale), le filastrocche e le canzoni (attraverso le quali i bambini condividono una storia, un ritmo ed entrano in sintonia gli uni con gli altri grazie al movimento e alle parole) e tutti quei giochi che prevedono lo stare intorno a un tavolino, dove i bambini vengono spinti naturalmente alla condivisione e alla conoscenza reciproca. A questo proposito, anche il momento della merenda e del pranzo tutti insieme è ottimale per socializzare fin da piccoli!

I possibili disturbi

I bambini non socializzano tutti allo stesso modo: potrebbe capitare che alcuni facciano più fatica di altri, o che lo facciano con tempi e modi diversi. Una modesta o scarsa attitudine all’interazione sociale (che si rivela quando i piccoli sono particolarmente introversi) potrebbe sfociare addirittura in ansia patologica, il che significa che i bambini sono completamente estranei agli input sociali esterni.

Tra i segnali che indicano una bassa propensione/capacità di socializzazione, troviamo la difficoltà di comunicare e condividere oggetti/pensieri, una mimica facciale poco variegata, un atteggiamento disinteressato rispetto agli stimoli esterni, un’eccessiva timidezza, disturbi d’ansia e dell’umore e l’incapacità nel mantenere la concentrazione quando si pongono domande, ergo una certa propensione alla distrazione, che sfocia talvolta in iperattività o disturbi della condotta.