Il periodo della gravidanza è segnato da gioie e paure: tutte le mamme infatti, anche coloro che hanno già affrontato il parto in precedenza, possono percepire l’ansia che un momento e un cambiamento così importante porta con sé.
Che si tratti della paura per il dolore fisico o del saper gestire al meglio questa nuova esperienza di vita, i sintomi dell’ansia si manifestano in modi diversi in ogni donna e per nessun motivo al mondo ci si deve vergognare di quello che si prova o sentirsi debole nel chiedere aiuto. Ognuno infatti, può trovare il modo più indicato per gestire e superare questa sensazione. Vediamo insieme alcuni gesti e abitudini che possono aiutare a sconfiggere l’ansia in gravidanza.
La scienza non sbaglia
Chiedere un confronto, un parere, una rassicurazione esterna è il modo migliore per tranquillizzarsi: se siete in ansia per la gestione fisica del dolore del parto, rivolgetevi al vostro ginecologo o ai medici/infermieri per avere delle nozioni scientifiche in merito al momento del parto. Avere una visuale completa e fondata di quello che succederà al vostro corpo, vi permetterà di sentirvi più rilassate e di arrivare al momento del parto con maggiore serenità. Anche leggere dei libri dettagliati sull’argomento, magari consigliati proprio dal vostro medico, può rappresentare un’ulteriore fonte di conforto!
Cercare un confronto
Chiedere alle vostre amiche come sia stata per loro l’esperienza della gravidanza può rappresentare un ulteriore modo per rilassarvi a riguardo. Sentire le loro preoccupazioni e come hanno gestito la situazione, può fornirvi infatti degli spunti utili. In alternativa, cercate dei gruppi di supporto per future mamme o partecipate a corsi di preparazione al parto: il confronto con altre donne in gravidanza può aiutarvi ad affrontare al meglio la vostra esperienza.
Caro diario
Annotare i propri pensieri, timori ed emozioni può rivelarsi terapeutico anche per una donna in gravidanza: tenere traccia della propria esperienza durante i nove mesi di gravidanza, e rileggere quello che si è scritto, vi aiuterà ad avere una visuale completa sull’andamento e a capire meglio dove intervenire in caso di bisogno.
Mantenere uno stile di vita sano
Nel caso in cui l’attività fisica sia concessa anche in gravidanza, è indicato trovare uno sport rilassante e coinvolgente per rilassarsi: l’aumento di energia infatti, aiuta a sopportare meglio l’ansia. Corsi come nuoto, meditazione e yoga, ma anche una semplice camminata costante tutti i giorni, sono un toccasana per il corpo e l’umore. Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante: mangiare sano, prediligendo cibi freschi e genuini (ed evitando quando possibile quelli precotti o troppo grassi), contribuisce ad affrontare al meglio una situazione di stress.
Ascoltare il proprio corpo
Il vostro corpo in gravidanza vive un’esperienza e delle sensazioni del tutto nuove e rappresenta un momento prezioso per ascoltare le sue esigenze fisiche che possono fungere da campanello d’allarme, aiutandovi di conseguenza a riconoscere i sintomi dell’ansia e a farvi trovare preparate. Ad esempio, le situazioni di gonfiore e rigidità vi ricorderanno di fare delle pause regolari e di rilassarvi, la fatica e la sonnolenza vi indicheranno i momenti migliori per riposare mentre la tensione e il nervosismo faranno da segnale per capire che è il momento di fermarsi e analizzare come vi sentite e cosa non va. A questo proposito, esistono delle tecniche mindfulness utili per rafforzare il rapporto tra corpo e mente e per gestire al meglio i sintomi di stress fisico e psicologico.
Chiedere aiuto
Vi sentite sovraccariche, incomprese, sopraffatte dall’ansia? Non c’è nulla di cui vergognarsi e soprattutto, non è un segnale di debolezza. Rivolgetevi senza paura ad uno psicologo o psicoterapeuta, che saprà seguirvi durante il percorso aiutandovi ad analizzare come vi sentite, a rilassarvi e ad arrivare serenamente al momento del parto. Se i sintomi si manifestano anche post-partum, nulla vi vieta di proseguire con le sedute. Non dimenticate mai che la salute vostra e del bambino viene prima di tutto e che un supporto esterno può rivelarsi essenziale per affrontare questa nuova, straordinaria fase della vita.