Imparare a dire di no ai propri figli

Quante volte è capitato di non riuscire a dire di no ai propri figli per paura della loro reazione o per non farli stare male?

Ogni genitore è consapevole del fatto che dire di sì ai propri figli sia molto più semplice rispetto al no. Costringerli ad affrontare delle rinunce spesso fa sentire i genitori disorientati, fragili e inadeguati. Se anche voi vi siete ritrovati in questa situazione, continuate a leggere!

Un genitore per amico

I bambini sono al centro delle nostre attenzioni e si è generato un senso di protezione che sfocia nella paura del non voler sembrare troppo crudeli o rigidi nei loro confronti.
Vediamo sempre più genitori che assecondano i propri figli su tutto rischiando di diventare come dei burattini che eseguono le decisioni dei piccoli.
A volte i genitori hanno il desiderio di diventare amici dei propri figli pensando di essere più vicini e sapere tutto di loro. In questo modo però viene più difficile definire delle regole e dei limiti di cui i bambini hanno bisogno per crescere. Non sempre i figli hanno l’esigenza di avere un genitore amico, anzi, hanno bisogno di una figura autoritaria, una guida che li indirizzi verso ciò che è giusto.

Perché bisogna imparare a dire di no?

Mettere al primo posto i desideri dei più piccoli rispetto ai propri ed essere troppo permissivi non è sempre la soluzione migliore per affrontare un percorso di crescita.
Un bambino istintivamente vorrà sempre ottenere ciò che vuole e tenterà in tutti i modi di persuadere mamma e papà per raggiungerlo.
Imparare a dire di no e non assecondare tutti i capricci è fondamentale per educare nel modo migliore. In questo modo si stabiliscono delle regole con cui il bambino crescerà e farà proprie. La vita è costituita da infiniti limiti e insegnarli sin da piccoli è importante per crescere il proprio figlio consapevole della loro esistenza e preparato a conviverci.

Quando dire no?

Fondamentale è capire su cosa si può lasciar correre e su cosa invece è bene prendere posizione. Ad esempio, possono verificarsi delle situazioni di pericolo per l’ingenuità del bambino. Tutti almeno una volta nella vita abbiamo saltato sul letto, un bambino però non si rende conto di quanto questo gesto divertente possa essere pericoloso. In questo caso non bisogna sgridare il proprio piccolo ma è utile spiegare perché non farlo: solamente con delle spiegazioni chiare e semplici si potrà avere un buon riscontro.
Anche quando il bambino fa i capricci è importante porre subito dei limiti e delle regole. Al supermercato ad esempio, è facile che il bambino chieda di comprargli qualsiasi cosa vede ma non è affatto necessario assecondare tutti i suoi desideri. Il fatto di dire di no non è una soluzione da “genitore cattivo” anzi, aiuterà i propri figli a dare il giusto valore alle proprie scelte e impareranno a rispettare gli altri proprio come se stessi.

Come dire no?

Occorre essere convinti che la propria negazione sia corretta perché il fatto di dubitare trasmette al bambino dell’incertezza che lo può mandare in confusione. Il no va motivato in qualsiasi situazione per trasmettere l’errore, senza dare tutto per scontato.
Tuttavia, esistono anche delle eccezioni: un no potrebbe diventare un si, ma l’importante è ribadire l’eccezionalità della situazione. I bambini sono dei bravissimi esperti nel trasformare un permesso speciale in un diritto acquisito.

Ricapitolando…

I genitori non devono avere paura di far soffrire i propri figli, non devono assecondarli in ogni richiesta e non devono aver paura di sembrare poco disponibili. Dire di no non significa essere dei “cattivi genitori”. È vero che il no comporta dei conflitti, ma questi sono necessari per far crescere i propri piccoli con delle regole in cui si crede.