Neonato inarca la schiena e la testa: quando diventa un problema

Prima di parlare, un bambino utilizza un linguaggio tutto suo per farsi comprendere da chi lo circonda: versi, balbettii, pianti e determinate posizioni del corpo sono infatti dei segnali utili per capire quel che il piccolo vuole comunicare, che sia la fame, un disturbo, il sonno o altro. “Sintonizzarsi” su questi gesti è, dunque, fondamentale, soprattutto nei primi mesi di vita: oggi ci soffermiamo su una particolare postura dei neonati, quella che prevede l’inarcamento della schiena e della testa. A cosa è dovuta? Ecco tutto quello che dovete sapere a riguardo!

Le posizioni insolite dei neonati

I neonati inviano una gran quantità di segnali prima di imparare a parlare, e questi variano in base alla fase del suo sviluppo: se nei primi 3 mesi di parla generalmente di riflessi (ad esempio, gira la testa se gli si tocca la guancia), dal quarto mese in poi i segnali fisici dei bambini si fanno più evidenti, in quanto inizia a comprendere i concetti di causa e l’effetto e a coordinare il pensiero e l’azione. Attraverso determinate posizioni dunque, il piccolo esprime le proprie richieste e bisogni: se alza le braccia significa che vuole essere sollevato, se dà calci al seggiolone è perché stanco di stare seduto, se interrompe il contatto visivo è perché è stato stimolato a sufficienza… E ancora, calciare di continuo, battere la testa, tenere le ginocchia piegate sull’addome: sono tutte posizioni che il neonato assume per comunicare con i propri genitori o con chi lo circonda e nessuno di questi va sottovalutato, non tanto perché possono essere indicatori di un problema, ma perché sono dei veri e propri segnalatori delle condizioni, desideri e necessità del piccolo.

È un problema se il neonato dorme con la testa inarcata?

Se avete notato questa strana postura mentre il neonato dorme, nota in ambito medico come il “ponte acrobatico”, la prima cosa da sapere è che non c’è nulla di cui preoccuparsi. Spesso infatti, il piccolo ha semplicemente bisogno di adattarsi alle nuove condizioni in cui dorme, nelle quali può allungare braccia e gambe a suo piacimento, cosa che invece non era possibile nell’utero. Ecco perché si ritrova a inarcare testa e schiena dormendo, per aumentare il tono muscolare: se per il resto il neonato è in salute e non presenta altri sintomi, non vi è assolutamente alcuna ragione per la quale farsi prendere dall’ansa. Un altro motivo abbastanza comune per questo comportamento è l’espressione di sentimenti ed emozioni: piegando il corpo, il bambino dimostra ad esempio che è annoiato di restare sdraiato sulla schiena. Insomma, niente di insolito!

Il neonato inarca la schiena: a cosa può esser dovuto

Se, oltre alla testa, il neonato inarca spesso la schiena quando è sdraiato, quando è in braccio o quando lo si allatta al seno e/o al biberon, potrebbe avere uno schema posturale in iperestensione causato da “tensioni” a livello della base del cranio, della colonna dorsale o del diaframma. Questi possono essere segnali di problematiche quali reflusso (molto comuni nei primi 4 mesi di vita), irritabilità, difficoltà a dormire e ad attaccarsi al seno: il piccolo dunque, per tentare di contrastare il dolore o l’insofferenza, inarca la schiena e piange. Quel che si può fare per evitare tale posizioni è, tra le altre cose, di stimolarlo a ruotare sul fianco quando è sveglio, controllando che la schiena e la testa non vadano in iperestensione e, quando lo si prende in braccio o lo si mette sulla carrozzina/lettino, evitare di stimolare l’inarcamento della schiena accompagnando il movimento e sostenendo sia la testa che il sederino. Se il problema persiste, è utile consultare con il proprio pediatra per individuare la soluzione ideale per correggere la posizione del neonato.