La ricorrenza del 1 aprile oltre ad essere molto amata dai bambini è ormai conosciuta davvero in tutto il mondo! Ma vi siete mai chiesti quale storia si nasconde dietro? Scopriamolo insieme!
Le origini
La tradizione del “Pesce d’Aprile” ha origini incerte che ruotano intorno a diverse teorie. Una delle più accreditate sostiene che la festa ha origini legate alla riforma del calendario gregoriano, introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582. Con questo nuovo calendario, l’anno cominciava il 1° gennaio, mentre in precedenza era consuetudine festeggiarlo il 1° aprile. Nonostante questo cambio, molte persone continuarono a celebrare il capodanno nella giornata del 1° aprile, diventando presto i bersagli di scherzi e beffe di ogni tipo. Gli scherzi erano spesso accompagnati da pacchi regalo vuoti, che volevano scherzosamente simboleggiare la festività ormai obsoleta.
Un’altra teoria suggerisce che il pesce d’Aprile possa avere origini legate alla tradizione ebraica. Infatti, la festa di Purim, che cade intorno alla stessa data del pesce d’aprile, prevede che gli ebre si scambino doni, inviandosi cibo e dolci, tra cui il tradizionale “hamantaschen“, un dolce a forma di triangolo ripieno di marmellata. Si dice che il pesce d’aprile sia stato introdotto in Europa dai commercianti ebrei.
Un’altra ancora vede protagoniste le primissime pesche primaverili del passato: spesso accadeva che i pescatori, non trovando pesci sui fondali nei primi giorni di aprile, tornassero indietro a mani vuote e per questo motivo erano oggetto di ilarità e scherno da parte dei compaesani.
Un giorno dedicato al divertimento
In ogni caso, il pesce d’Aprile è diventato una festa popolare diffusa in molti paesi del mondo, caratterizza dalla realizzazione di scherzi e beffe tra amici, parenti e colleghi. Ogni anno, milioni di persone si divertono a organizzare scherzi e burle per celebrare questo giorno speciale e trascorrere momenti spensierati con amici e familiari.
Nello specifico, in Italia durante la giornata del 1° aprile vengono spesso realizzati pesci di carta o plastica che vengono appesi sulla schiena delle persone, senza che queste se ne accorgano. Il pesce diventa quindi un segno distintivo del giorno degli scherzi. Ovviamente l’obiettivo principale rimane quello di ridere e divertirsi, evitando di ferire le persone coinvolte.
Ma cosa c’entrano i pesci con gli scherzi?! Semplice! I pesci abboccano facilmente all’amo. Si tratta di una vera e propria metafora utilizzata per indicare la gente credulona, che crede sempre a tutto, anche agli scherzi più assurdi! A chi non è capitato di ritrovarsi un pesciolino attaccato sulla schiena? Subito dopo il Carnevale, anche il 1° di aprile ogni scherzo vale!
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