Psicomotricità terapeutica: i benefici sul carattere dei bambini

bambini a lezione di psicomotricità terapeutica

La psicomotricità terapeutica è una disciplina presente in ambito scolare ed educativo volta a risolvere, col suo potenziale terapeutico, i problemi legati al movimento, alla coordinazione e allo sviluppo della personalità del bambino.

Che cos’è la psicomotricità terapeutica

Il movimento è certamente un fatto meccanico, ma lo è in relazione ad uno scopo intenzionale che sottende un progetto, un pensiero, una coerenza logica. La psicomotricità è la modalità che i bambini usano per conoscere se stessi, il mondo che li circonda e gli altri.

Attraverso l’interazione col mondo, tramite il movimento, il bambino conosce se stesso, fa esperienza delle cose e sperimenta le sue capacità e il suo esserci nello spazio.

Il movimento di un bambino, pensiamo al suo curioso modo di toccare ogni cosa con le manine, o i primi passi compiuti per andare incontro alla madre, esiste sempre prima nella sua psiche, ed ha per oggetto un desiderio.

La psicomotricità (e la motricità fine) è una disciplina che favorisce l’interazione del bambino col mondo attraverso il movimento: educare il bambino ad essere padrone di se stesso, del suo corpo e del suo spazio di azione ha notevoli effetti benefici sulla sua psiche. Le attività psicomotrici migliorano la coordinazione ed il pensiero, favorendo l’espressione di sé e del proprio essere.

La scienza della psicomotricità applicata con intento riabilitativo e con intento educativo

La psicomotricità terapeutica- riabilitativa ha lo scopo principale di favorire una rieducazione alla percezione di se stessi e del proprio spazio. Svolta all’interno di centri specializzati o di ambulatori dedicati, può essere fatta sotto forma di attività di gruppo oppure individuale. Talvolta possono esservi coinvolti anche i genitori del bambino oggetto della terapia: la loro presenza darà coraggio al bimbo e lo farà sentire al sicuro.

La psicomotricità terapeutica è indicata dai pediatri soprattutto nei casi di bambini insicuri, timidi e che presentino notevoli difficoltà a socializzare o a stare insieme ad altri bambini, oltre che per tutti coloro che sono affetti da particolari patologie o sindromi (autismo, patologie legate a problemi cognitivo- comportamentali, ecc.).

In presenza di particolari condizioni psichiche, l’attività psicomotrice può aiutare notevolmente i bambini a uscire dal proprio guscio, a socializzare e a sentirsi in modo proficuo parte di qualcosa. L’interazione con altri bambini e il confronto con questi sarà un’esperienza solo positiva, che sosterrà il bambino a vincere la paura dell’altro, e lo spingerà a trovare la forza per affermare se stesso.

A differenza della psicomotricità terapeutica, mirata per risolvere un problema latente legato alla socializzazione ed ai comportamenti di gruppo, le terapie che hanno in oggetto la psicomotricità educativa sono consigliate per tutti i bambini, e sono praticate nelle scuole materne e primarie o in corsi dedicati da enti specializzati.

Benefici sulla psiche del bambino derivanti dall’attività psicomotoria

Ogni incontro di disciplina psicomotrice è un’esperienza globale, che coinvolge il bambino e lo proietta in uno spazio in cui poter esprimersi senza paura. Solitamente la metodologia educativa isola alcuni passaggi chiave durante un incontro tipo di sedute di psicomotricità: il primo di questi è il momento dell’accoglienza.

Ogni bambino ha uno spazio personale in cui viene presentato agli altri: dapprima vengono stabilite le regole del gioco, che prevedono il rispetto degli altri, del luogo e di se stessi. Successivamente i bambini sperimentano dei giochi basati sulla percezione simbolica e sulle abilità sensoriali e motorie.

Il momento finale di una seduta psicomotrice educativa prevede una rappresentazione, ovvero viene chiesto al bambino di rielaborare e narrativizzare quanto si è vissuto nel frangente dei giochi e dell’interazione con altri bambini.

Questa fase permette al bambino di avere consapevolezza di sè e degli altri: ognuno viene dotato di un foglio e di colori e tramite la tecnica delle libere associazioni verrà chiesto al bambino di spiegare e raccontare cosa ha provato, come si è sentito. Ciò aiuta notevolmente il bambino a sviluppare un pensiero critico, una capacità di giudizio e di astrazione.
In tutto ciò il ruolo dell’educatore è marginale, ma di fondamentale importanza: costui sarà un terapista ovviamente specializzato in riabilitazione ed educazione motoria, e dovrà curarsi di preparare l’ambiente in modo congruo e sicuro, ma lasciando i bambini liberi di esprimersi ed interagire.

Il terapeuta ascolterà i bambini nelle loro richieste, evitando giudizi e divieti, ma tenendo un comportamento neutro e imparziale: lui sarà il punto di riferimento per tutti i bambini, simbolo di rispetto delle regole.
Il percorso educativo dei bambini che include attività psicomotrici è senz’altro ricco di benefici e di opportunità per loro: le capacità sensoriali si svilupperanno nel modo corretto, migliorerà l’immagine di sé e la capacità di interazione con gli oggetti del mondo circostante e con l’altro.

Il bambino sperimenterà le sue attitudini e affinerà il suo apprendimento, liberando la creatività ed affinando l’intelligenza.