Vi sembra che il vostro neonato stia attraversando un periodo di cambiamenti che richiede maggiori attenzioni? Non ve lo state immaginando, ma vi state approcciando ai cosiddetti “scatti di crescita” che il piccolo affronta genericamente intorno alle due/tre/sei settimane e ai tre/quattro/sei mesi.
Tali scatti, che coprono un periodo che va dai due ai sette giorni, portano il bambino ad aumentare di peso, di lunghezza e di conferenza cranica a una velocità maggiore del normale: si tratta di un comunissimo fenomeno fisiologico di cui non spaventarsi, consapevoli che il ritmo di crescita varia da bambino a bambino, e che quindi possono variare le modalità in cui il neonato lo affronta. Tra tutti gli scatti di crescita, potreste notare soprattutto quello dei 4 mesi: ma in cosa consiste? Ecco tutto quello che dovete sapere a riguardo!
L’insidioso scatto di crescita al quarto mese
Tra i sintomi più frequenti degli scatti di crescita (che si possono notare particolarmente intorno al quarto mese) troviamo:
- maggiore appetito, sia che il bimbo venga allattato al seno che al biberon
- sonno alterato (il bimbo dorme di più o di meno del solito)
- inquietudine e irritabilità
- desiderio di stare con la mamma ancora più del solito
- necessità di essere preso in braccio ancora più del solito
Quello del quarto mese rappresenta un passaggio insidioso, perché il piccolo inizia a far sentire le proprie esigenze con maggior forza, in quanto acquisisce una certa consapevolezza non solo di sé, ma anche del mondo e delle persone che lo circondano, e si dimostra volenteroso nello scoprire continuamente tutto quello che lo circonda. Questa nuova consapevolezza è accompagnata da nuove abitudini che rischiano di dar vita ad un circolo vizioso tra poppate frequenti, orari del sonno sballati e lamenti costanti: quel che conta, in linea di massima, è aspettare che il periodo passi da sé.
Dai primi dentini ai cibi solidi
Intorno ai 4 mesi, il fabbisogno quotidiano di latte potrebbe aumentare, tornando per alcuni giorni ad un regime di poppata ogni 2/ 3 ore. Potrebbe essere il caso di valutare insieme al pediatra se introdurre o meno una dose di latte artificiale per sfamare più a lungo il bambino, da togliere poi non appena regolarizzato. In generale comunque lo scatto di crescita dura solo pochi giorni, ed è probabile che il neonato impari a regolarsi autonomamente assumendo un quantitativo di latte maggiore ad ogni poppata.
Per quanto riguarda i cibi solidi invece, la maggior parte dei pediatri concorda nell’indicare i 6 mesi di età come favorevoli per introdurli, in quanto fino a quel momento l’apparato digerente del bambino potrebbe non essere pronto ad accogliere alimenti diversi dal latte. Intorno ai 4 mesi, inizia a presentarsi anche la dentizione decidua, che porta il bambino ad essere più insofferente ed irrequieto: è un processo molto lungo, che generalmente si conclude intorno ai 30 mesi. Il consiglio è quello di permettergli di esplorare consistenze e oggetti anche con la bocca e di tenere monitorata la situazione nel caso in cui dovesse essere necessario consultare un pediatra o dentista per intervenire.
Le accortezze da avere
Durante gli scatti di crescita, conviene innanzitutto mantenere la calma: possono essere giorni stancanti e provanti, ma tutto dovrebbe risolversi autonomamente nel giro di una settimana circa. È importante in ogni caso cercare di soddisfare le richieste del neonato il più possibile, per permettere sia a lui che a voi di adattarvi alle nuove esigenze e di ridefinire le vostre abitudini. Gli scatti di crescita non causano febbre, spossatezza, vomito o altri sintomi che potrebbero invece essere dovuti a un virus o un malessere: se dovessero verificarsi tali episodi, contattate immediatamente il pediatra. Infine, ricordate che non tutti i bambini manifestano gli scatti di crescita, oppure lo fanno ma senza sintomi evidenti: non preoccupatevi dunque se non notate cambiamenti evidenti, il vostro bambino sta bene!