LA MIA PRIMA BICI
(di E. Garilli)
La mia prima bici non ha i pedali:
ha due ruote e un fanale giallo.
È tutta in legno,
basta sedersi e spingere con le gambe…
Io ho imparato in fretta.
Eh, sì perché: spingi con i piedi e
tieni il manubrio… Ah, mi ero dimenticata
di dirvi che ha un manubrio…
Su quello appoggio le mani, guido la bici
e, via, che sfreccio!
E uno, due, tre e quattro
28, 28 e 48. Ho una filastrocca per iniziare
e una per frenare.
Se ne sbaglio le parole
faccio una frittata…
Con pioggia e sole!
La mia mamma insegna ginnastica a
scuola e appena può mi porta a girare in
bicicletta:
Io, seduta davanti e la mia prima bici,
dietro, nel cestino
(così si fa un giro anche lei).
Poi, una volta arrivati al parco, via che
inizio!
Il mio allenamento di:
Movimento ed equilibrio.
Ritmo ai piedi.
Casco in testa e sono pronta:
“bicicletta senza ruote,
primo esercizio in strade vuote,
dove posso imparare
senza dovermi preoccupare
di guardare di qua e di là…
Quando si inizia e non si sa,
ci sono troppe cose belle
e si ride a crepapelle!
Primo allenamento:
spingo coi piedi
veloce, lento…
Sulla bici siedi
e sei contento!
E se in testa un casco ho,
più sicura io sarò!
Posso correre, sfrecciare:
ci vuole equilibrio per imparare.
Ho due scarpe consumate.
a forza di correre e far frenate!
Metto il turbo alla mia prima bici:
mmmmmmeeeeee…
drin drin drin
“Largo!”, urlo ai miei amici:
Natalina sta passando
Forse sto esagerando…
E così, in men che non si dica,
la mia prima bici è la mia migliore amica!
E se un “brava” ci scappa ora,
la mia stima anche migliora!